Il sale da cucina (cloruro di sodio) rappresenta la maggiore fonte di sodio della nostra dieta, nutriente essenziale per il mantenimento del volume plasmatico, l’equilibrio acido-base, la trasmissione degli impulsi nervosi e il normale funzionamento cellulare.
Ciononostante, un consumo eccessivo di sale favorisce, l’instaurarsi dell’ipertensione arteriosa, aumenta il rischio per alcune malattie cardiache, dei vasi sanguigni e dei reni. Un elevato consumo di sodio è inoltre associato ad un rischio più elevato di tumori dello stomaco, a maggiori perdite urinarie di calcio, implicate nell’aumento del rischio di osteoporosi. Tutti i tipi di sale (diversi colori) risultano dannosi per la salute, Di conseguenza, ridurrene gli apporti può essere un’importante misura di prevenzione primaria e secondaria.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di consumarene meno di 5 grammi al giorno, corrispondenti a circa 2 grammi di sodio. In Italia l’apporto di sodio della dieta proviene per circa 2/3 dagli alimenti: più del 50% pane e prodotti da forno, formaggi, salumi; solo il 10% naturalmente presente. La quota dicrezionale che aggiungiamo ai piatti rappresenta circa 1/3 dell’introito. Considerando che il consumo medio supera i 10g al giorno (il DOPPIO), ridurre o anche eliminare la sola aggiunta discrezionale ai piatti potrebbe non essere sufficiete.
Bisogna operare scelte consapevoli, leggendo le etichette, soprattutto riguardo i prodotti da forno (biscotti, crackers, grissini, ma anche merendine, cornetti ecereali da prima colazione, ecc.) perché vengono consumati tutti i giorni, riducendo inoltre la frequenza di consumo dei prodotti trasformati e conservati che hanno un contenuto elevato di sale.
La riduzione dell’apporto giornaliero non è difficile, soprattutto se avviene gradualmente, poiché il gusto si adatta facilmente ed è quindi possibile rieducarlo a cibi meno salati entro pochi mesi, o addirittura settimane. Durante questo periodo di transizione, erbe, spezie aromatiche, succo di limone e aceto possono sostituire il sale migliorando le qualità organolettiche e la palatabilità degli alimenti.
Altri consigli utili per ridurne il consumo:
-Diminuire progressivamente l’uso sia a tavola che in cucina.
-Preferire il tipo arricchito con iodio (minerale essenziale per il funzionamento della tiroide).
-Non aggiungere nelle pappe dei bambini, almeno per tutto il primo anno di vita.
-Eliminare l’uso di condimenti contenenti sodio (dado da brodo, ketchup, salsa di soia,senape, ecc.)
-Scegliere, quando disponibili, prodotti a basso contenuto (pane senza sale, tonno in scatola a basso contenuto di sale, ecc.).